Noè Albergati
Noè Albergati, nato nell’Alto Malcantone (1990), si è addottorato all’Università di Pisa in co-tutela con l’Università di Friburgo con uno studio sulla ricezione della magia nella letteratura estense da Boiardo ad Ariosto. Al momento lavora come bibliotecario e come coordinatore delle pubblicazioni e delle manifestazioni alla Scuola universitaria federale per la formazione professionale. Collabora inoltre con il DFA e con la Pädagogische Hochschule Graubünden per la creazione di materiale didattico per la materia italiano. Da alcuni anni fa parte del comitato che organizza il festival letterario e di traduzione Incontri di Bienne. Nel 2019 è uscito il suo primo libro di poesia, Dal tramonto all’alba, presso l’editore Alla chiara fonte.
Moderazione:
Simone Pellicioli
(Poschiavo 1984). Dopo aver conseguito una doppia Laurea in Scienze dell'educazione e in Letteratura e Filologia italiane presso l'Università di Friburgo, è oggi docente di italiano e geografia presso le scuole medie di Massagno e critico letterario. È stato inoltre membro della giuria del prestigioso Premio Strega 2012. Per quattro anni è stato redattore dei «Quaderni grigionitaliani».
«Cemento e vento»
Lei aveva tutto, un impiego, un amore, gli amici, lenormali serate d’aperitivo o i giorni del lavoro. Una vita ordinaria chetrasforma in straordinaria quando smette di riconoscersi e accettarsi, quandoil malessere la scava dentro, implacabile, fino a trasformare i giorni invoragine. La depressione, il ricovero in ospedale accettato controvoglia, lemedicine, le fughe. Le conseguenze sono gli attriti, i silenzi, losfilacciamento dei rapporti, le finzioni per illudersi che vada tutto bene, chetutto tornerà come prima.
Poi c’è il giorno in cui lei si lancia dalla diga dellaVerzasca e mette fine a quel senso di inadeguatezza e a sé stessa.
L’io narrante è chi resta, il viaggiatore immobile, il compagno nell’amore per una donna ma anche lo spettatore dell’alienazione edella perdita. C’è la fatica e talvolta l’aggrovigliata rabbia. È sua la voce che riformula il quotidiano, il sopruso che la malattia, impalpabile eppure conclamata, impone a entrambi. Lui è ciò che resta dopo, col peso della testimonianza, col dovere della rinascita.
Nel solco di una eredità letteraria molto comune nei paesi anglofoni, meno in quella di lingua italiana, Cemento e vento èun romanzo scritto come una poesia, ipnotico e affascinante. Ci racconta con delicatezza e tensione la verità dell’amore ma anche dei suoi abissi; uno scavo devastante in quel miscuglio di ossessione e perdita che è il cuore oscuro delle nostre vite. Ogni pagina è una straordinaria e commovente testimonianza che alla fine della lettura rimane a lungo nel cuore.